Condivisibile il seguente passaggio :
https://iris.unica.it/retrieve/e2f56eda-4a3f-3eaf-e053-3a05fe0a5d97/Incursioni%20filologiche%20e%20ermeneutiche%20nel%20caso%20Moro.pdf
30 scan=167 cart. :
" Torniamo alla lettera recapitata alla moglie, numerata 8 nell’edizione Go-
tor,89 rispetto alla frase «La giovinezza ha il dono della fermezza e di un
po’ di alternativa». Giustamente, lo si è già detto, Alfredo Carlo Moro ha
considerato questo testo talmente criptico da non essere stato capito non
solo dai terroristi, che l’hanno recapitato, ma neanche, purtroppo, dai fa-
miliari. Oltre quella segnalata, vi è un’altra frase che va posta in evidenza:
Io mi consolo immaginando, ricordando, ripercorrendo gli itinerari, che ora
si scoprono splendidi, della nostra vita, spesso tanto difficile, di ogni giorno.
Moro aveva una notevole padronanza dei registri linguistici e una conse-
guente ricchezza di repertorio lessicale. Sapeva perfettamente che “im-
maginare” non vale “ricordare” e che né l’uno né l’altro valgono “riper-
correre”. Se si asciuga la frase a «Io mi consolo ripercorrendo gli itinerari
di ogni giorno», sembra emergere un’indicazione di prossimità: Egli,
forse, aveva avuto la sensazione di un percorso breve verso la sua pri-
gione, in una zona che conosceva. Questo confermerebbe le lucide analisi
del fratello Carlo Alfredo sul primo luogo di detenzione e sul ritrova-
mento in via Licinio Calvo delle macchine della fuga dall’agguato.90
Segue una frase indecifrabile: «Io poso gli occhi dove tu sai e vorrei
non dovesse mai finire». Le si può attribuire un significato religioso, quasi
mistico, come se lo sguardo si fissasse in Dio e l’anima ne traesse eterna
consolazione, ma il senso non tornerebbe, perché Moro desidera che la
sua prigionia termini, mentre il piacere di una forte consolazione che mai
finisca, presuppone la correlata durata della pena. Egli forse forniva un
indizio verso un luogo noto, forse anche un luogo “dell’anima” cono-
sciuto ai coniugi (un oggetto/luogo simbolico? Uno spazio della casa?),
evidentemente non inteso, proprio per essere troppo coperto.
89 Cf. supra, nota 76.
90 Moro A. C. 1998: 45-56.
( da : P. Maninchedda – Incursioni filologiche ed ermeneutiche nel caso Moro).
Direi soltanto, che la frase su giovinezza e fermezza non ha nulla di criptico, vuol dire solo che i suoi carcerieri sono giovani, e che come tutti i giovani sono rigidi ma pure malleabili - cioè, diponibili alla trattativa.