LE SUE PRIGIONI
Repechage di miei appunti sulle prigioni di Moro, risalenti a qualche anno fa, direi 2019-2020 circa :
E Moro non cambiò prigione dal 16 marzo al 3 maggio almeno : già in un brano del Memoriale, databile al 5 aprile (AA.VV., Il Memoriale di Aldo Moro 1978, archivio di Stato/de luca editori, Roma 2019, p.221) egli scrive :
" Certo non posso dimenticare di essere QUI a causa di un´azione di guerra, da venti giorni " :
dunque, stessa prigione dal 16 marzo al 5 aprile.
Ma posso provare che vi restò fino al 3 maggio almeno : il " qui dove sono " di gotor lettera 93 a zac p.170, databile a dopo il 2 o 3 maggio :
" essendoci lasciati in ottima intesa la sera del martedì [14 marzo, nota mia], già pochi giorni dopo, QUI DOVE SONO, avevo la sensazione di avervi in qualche modo liberato "
ci dice che Moro non cambiò prigione fino almeno a fine aprile (perché la lettera mostra coscienza di sé come unico prigioniero, dunque è post-29 aprile / Riccardo Lombardi, vide supra) ; e poi il viavai di colf postini idraulici nanny, il rischio di una perdita alla gradoli che attirasse i pompieri etc. - no, un posto isolato è la soluzione più logica per un sequestro di questa magnitudine. Via massimi 91 è un depistaggio dei vari giudice/santovito/lo prete/di donato/vettori etc., tutti clericofasci e/o piduisti. Fu base di fiancheggiatori "br" e delinquenti vari d´alto bordo, ma non la prigione di Moro.
Gotor a p. 277 (Lettere dalla prigionia, einaudi 2018) giustamente data la 93 a dopo il 2 o 3 maggio,
sia perché Moro vi definisce la sua prigionia una "lunga e drammatica esperienza" ; sia perché in essa Moro annuncia le sue dimissioni dalla dc, mentre fino all´1-2 maggio "Moro si era impegnato nel far recapitare al suo collaboratore Guerzoni una lettera a Misasi, scritta necessariamente il 30 aprile...[in cui] nominava l´uomo politico a presiedere il Consiglio nazionale del partito in sua vece, un gesto che non avrebbe mai pensato di potere e volere compiere una volta dimessosi dal partito."
Dunque, Moro scrive la 93 a zac fra il 3 e il 4 maggio, e in essa dice il qui dove sono - ergo, non ha cambiato prigione dall´inizio al 3 o 4 maggio.
Resta il fatto inconfutabile che la prima prigione fu vicino casa sua, perché chiede favori come recapiti etc., da assolvere in giornata, e per essi si rivolge o alla famiglia o a gente in zona come don mennini e Maria Luisa Familiari, e per quelle frasi delle lettere di addio a luca ed agnese infra.
Dunque i 3 o 4 giorni di durata dell´esfiltrazione di Moro narrati da garau a mastelloni, che ci portano in controluce, prima a cerenova nella caserma rud/gladio e poi sulla spiaggia dove attende il gommone per il ghetto, iniziano il 5 maggio, e arrivano all´8 e 9, ghetto compreso.
Ripeto ancora le prove dalle lettere, che la prima e principale prigione di Moro fu vicino casa sua a Monte Mario (vicino in macchina s´intende) :
- 46 gotor a Manzari, pp.84 sq. :
" Ad un cenno, si dovrebbe essere in condizioni di chiamare QUI l´Amb. Cottafavi." :
Cottafavi abitava a Ginevra. Manzari a Roma (via Livio Andronico alla Balduina, 81 gotor p.139). Quindi come notato da Manzari stesso a suo tempo, quel QUI non può che essere comune ai soli Moro e Manzari : dunque Moro è a Roma, DENTRO Roma. Lettera non recapitata ma scritta intorno al 22-23 aprile, data alla quale Moro è a Roma, DENTRO Roma.
- 53 gotor a Maria Luisa Familiari, pp.93 sq. :
Moro incarica l´allieva prediletta di consegnare con gli amici, a mano ad personam, tutta una serie di ben 6 lettere cercando i destinatari anche fuori Roma se necessario dato che è domenica : domenica 23 aprile. E tutto deve essere fatto in giornata, "entro oggi domenica" :
ciò coimplica con certezza che la prigione di Moro mittente è a Roma nord e non lontana da casa della destinataria in via Antonio De Viti De Marco 44, stradina tra Cassia Nuova e Flaminia Nuova, a 10 minuti di macchina da casa Moro, anche meno di domenica senza traffico - è chiaro che se Moro voleva tutti quei recapiti in giro per Roma e fuori in giornata, la destinataria del mazzo doveva essere vicina alla prigione.
Se ne evince con certezza che la prigione di Moro era a Roma nord, a pochi minuti di macchina dalla Familiari.
E che domenica mattina, 23 aprile, Moro è ancora a Roma, a Roma nord, dunque non lontano da casa sua.
- Ciò è ulteriormente corroborato dalla 28 gotor p.54, la famosa lettera dei pompieri della Spagna scritta come vedemmo, con tutta probabilità da cerenova tra il 5 e l´8 maggio, giorno più giorno meno :
" ORA IL NONNO È UN PO´ LONTANO, MA NON TANTO..."
" INSIEME COL NONNO CHE ORA È UN PO´ FUORI " :
dunque, prima del trasferimento alla seconda prigione, era vicino al nipotino luca - il quale abitava con i genitori maria fida Moro e Demetrio Bonini a via del Forte Trionfale 79 in una palazzina a 50 m da casa Moro. Era vicino a luca nella prima prigione : non solo perché era a Roma, ma anche perché era in zona casa sua e casa di luca.
- Ulteriore conferma è nella 76 gotor a luca p.133, scritta in procinto di essere trasferitola mare :
" ED ORA IL NONNO ALDO, CHE È COSTRETTO AD ALLONTANARSI UN POCO...AFFERMA CHE VUOLE RESTARTI VICINO " :
restarti vicino dunque spiritualmente, come fino ad ora ti ero stato vicino fisicamente : perché la mia prima prigione era in zona.
Va da sé che queste 2 lettere a luca - gli ultimi disperati SOS in codice di Moro - non furono recapitate, e gallinari stesso in un´intervista del 1990 ne dette la ragione : perché rivelavano molto sull´ubicazione delle prigioni di Moro.
Riassumo : per solidissime ragioni filologiche, dall´epistolario siamo certi che Moro :
- fu nella stessa prigione dall´inizio al 3 maggio almeno
- fu a Roma nord in zona casa sua
- fu trasferito al mare il 5 maggio circa, e poi al ghetto.
E siccome alla morte, il bitume sotto le sue suole era fresco di pochissimi giorni, e non aveva più camminato granché almeno con quelle scarpe, possiamo collocare la spiaggia e il trasferimento al ghetto al 6 o 7 maggio, se non addirittura all´8.
Sono poche certezze, ma importantissime: ci forniscono il quadro di riferimento in cui indagare, sia temporale sia topografico.
Moro non mise mai piede a via montalcini : in un bugigattolo di due metri per uno per 54 giorni, si sarebbe atrofizzato a 61 anni, e scolorito in 6 settimane (questo secondo dato è meno probante però, perché Moro a detta della moglie manteneva a lungo l´abbronzatura estiva, anche da una stagione all´altra, ed anche fuori stagione si recava spesso a terracina dove aveva un appartamento al mare) : invece all´esame necroscopico era tonico e colorito. Se dunque aveva tonicità muscolare, vuol dire che aveva potuto mantenere la sua abitudine quotidiana di lunghe passeggiate durante la prigionia. Basterebbe questo solo aspetto, a gettar via ogni ipotesi di prigione in condominio e bugigattolo - dato che Moro non era il tipo da bicicletta domestica o altro macfit, e che la sua unica attività sportiva era sempre stata la passeggiata e casomai qualche nuotata d´estate al mare. Inoltre vale per montalcini quel che vale per massimi : non puoi tenere un ostaggio di tal calibro in un condominio pieno di gente e viavai, è un rischio assurdo. Per non dire dell´abbondante nicotina trovata nelle urine del cadavere, segno che Moro aveva fumato parecchio (era fumatore, anche se moderato), o inalato molto fumo passivo, o entrambe le cose durante i 55 : nel bugigattolo di montalcini sarebbe asfissiato, impianto di ventilazione o meno. Ancora : ne Il memoriale di Aldo Moro, edizione critica, archivio di Stato/de luca editori, Roma 2019, la grafologa antonella padova ha dimostrato come negli scritti dalla prigionia, la buona energia grafomotoria e assetto dell´inchiostro di Moro siano prova di supporto scrittorio stabile, cioè di comodità di scrittura su scrivania, almeno fino al 22/23 aprile : dunque non scriveva, come mente moretti, nel bugigattolo poggiando le carte su precari cuscini ! La, o meglio le, prigioni di Aldo Moro vanno cercate altrove.