LA CIA IN TIPOGRAFIA

by Aleth Monday, May. 27, 2024 at 1:21 PM

la cia stampava a Roma tutti i fogliacci di tutti gli assassini e loro patroni neri e rossi.

LA CIA IN TIPOGRAFIA

Notissima è la storia della tipografia della cia, sita prima in via Dandolo 8-10 a Monteverde Vecchio, poi dal ´75 in via dei Magazzini Generali 15, che stampava di tutto, neri e "rossi", purché destabilizzassero l´italia e il compromesso storico : lotta continua, notizie radicali, nuova repubblica di pacciardi golpista, e chi più ne ha :

https://www.ilmanifestoinrete.it/2021/05/06/quella-domanda-di-un-cronista-a-lotta-continua/

" «Giuseppe Caputo era un docente universitario di Diritto canonico. Insegnava a Bologna. Aveva fatto parte dei radicali di Pannella, dei quali era stato anche un esponente nazionale. Poi era entrato in crisi e aveva scritto una lettera di dimissioni, indirizzandola a Notizie radicali, via Dandolo 8, Roma. La direzione di Notizie radicali non aveva pubblicato la lettera. Allora Caputo aveva pensato di andare a riprendersela. Siccome la tipografia che stampava Notizie radicali era una certa Stacmor, l’aveva cercata sulla guida telefonica di Roma. Ma sulla guida telefonica non c’era. Qualcuno gli aveva consigliato di cercare sull’elenco un’altra denominazione: Dapco. Questa c’era. Ma, accanto alla sigla Dapco, c’era scritto Editrice del Daily American. Oltre il giornale degli americani di Roma, la Dapco stampava anche altri giornali e periodici. Tra questi, Nuova Repubblica, il settimanale del movimento omonimo diretto da Randolfo Pacciardi, notissimo antifascista (si fa per dire, ndr), e da Giano Accame, notissimo neofascista (quello che aveva tenuto una lezione al convegno del Parco dei Principi [3-5 maggio 1965] su come avrebbero fatto i colonnelli greci a prendere il potere). Tutti e due, tanto Accame quanto Pacciardi, si battevano per l’instaurazione in Italia di una repubblica presidenziale. C’era poi un altro settimanale stampato dalla Dapco ed era L’Assalto diretto da Pietro Caporilli e Nino Capotondi, il cui numero uno era uscito nel giugno del 1969 con un titolo a tutta pagina: “Usare le mitragliatrici”. Sottotitolo: “Popolo italiano, svegliati!” […].

A chi apparteneva questa strana stamperia che si chiamava Dapco? Il professor Caputo aveva fatto le sue brave indagini ed era venuto a sapere che ne era proprietaria una società, il cui amministratore unico era un americano degli Stati Uniti, tale Robert Hugh Cunningham […]. Era arrivato a Roma nel 1968 e a quel tempo aveva come socio, nella tipografia, un vecchio americano ultrasettantenne, tale Samuel Meek, amministratore del Daily American dal 1964. Questo Samuel Meek (venne a sapere il Professor Caputo, con suo grande sbalordimento) agiva per conto della Cia, sia pure solo come fiduciario, non come vero e proprio agente. L’agente vero era Robert Hugh Cunningham. E questo Robert Hugh Cunningham era un fedelissimo collaboratore di Richard Helm (recte Helms, ndr). Il quale, della Cia, era il capo dei capi.

Lotta continua, a dire la verità, non era stampato dalla Dapco. Era stampato dalla Art-Press. Che, però, aveva la sede nello stesso indirizzo della Dapco: via Dandolo 8, Roma. A dire proprio tutta la verità, non erano nemmeno due cose diverse, la Dapco e l’Art-Press, perché i soci erano gli stessi. Ed erano i tre Cunningham: padre, madre e figlio […]. Il professor Caputo aveva fatto altre scoperte, dopo quella (veramente clamorosa) che Notizie radicali e Lotta continua erano stampati da una tipografia i cui proprietari erano uomini della Cia. Aveva scoperto che nel 1971 era avvenuta una cosa strana, veramente molto strana. Presso la cancelleria delle società commerciali esistenti nel tribunale civile e penale di Roma, i membri del consiglio di amministrazione della Spa Rome Daily American si erano dimessi per far posto a due signori […]. Il primo di questi signori si chiamava Matteo Macciocco, nato a Olbia (Sassari) il 1° aprile 1929, domiciliato a Milano in via Turati 29. Il secondo si chiamava Michele Sindona, avvocato, nato a Patti (Messina) l’8 maggio 1920, domiciliato a Milano in via Visconti di Modrone 30 […].

Nel 1971, dunque, Sindona era succeduto a Cunningham senior nella gestione del Daily American. Più tardi, quando era fallito Sindona, era fallito anche il giornale. E a sostituire il Daily American ecco che era comparso, a Roma, un altro quotidiano per i cittadini Usa in Italia. Si chiamava Daily News. I proprietari del Daily News? Robert Hugh Cunningham senior e Robert Hugh Cunningham junior. A questo punto anche Lotta continua aveva cambiato la tipografia. L’8 settembre 1975, infatti, era nata una nuova società, che avrebbe dovuto durare fino al 31 dicembre 2010. Nome della società: Tipografia 15 giugno. Soci: Angelo Brambilla Pisoni, Pio Baldelli, Marco Boato, Lionello Massobrio (…) quei signori si erano dichiarati cittadini italiani. Tutti meno uno. L’ultimo dell’elenco. Questo si chiamava Robert Hugh Cunningham junior. Il figlio, insomma, aveva preso il posto del padre. E oltre a Lotta continua si era messo a stampare molti giornali dell’Autonomia organizzata (che in quel momento stava vivendo il suo periodo migliore, diciamo così), compreso l’organo ufficiale, registrato a Padova con la testata Autonomia, settimanale politico comunista.

Verso gli anni ottanta, lo slancio di Lotta continua aveva preso a languire. Il giornale si stava spegnendo. Proprio mentre negli Stati Uniti era apparsa la stella nuova, quella di Ronald Reagan. Appena eletto presidente degli Stati Uniti, Reagan aveva preso una decisione che aveva lasciato sbalorditi quei tontoloni di Lotta continua. Responsabile del suo partito, il partito repubblicano, per quanto riguardava l’attività informativa in Europa, aveva nominato Robert Hugh Cunningham junior. (…)Puzzava, questa storia della Cia che stampava Lotta continua (e stampava anche i giornali dell’Autonomia di Toni Negri). Mi domandavo che interesse aveva, la Cia, a far uscire giornali che prendevano a bastonate i governi italiani favorevoli alla Nato e raccontavano le cose più oscene sulla stessa Cia, descritta alla stregua di un nido di vipere e di una fabbrica di killer. (…)

Un giorno l’avevo chiesto a Marco Boato, ridendo (ma non troppo): “Lo sai che quei Cunningham che stampano il vostro Lotta continua puzzano un po’ troppo di Cia?”. Boato mi aveva risposto che lo sapeva. L’importante, comunque, era poter pubblicare tutto, tutto quello che si voleva. Lotta continua godeva di una libertà assoluta. Loro, i Cunningham, non ci mettevano becco proprio per niente. “E poi” aveva aggiunto Boato “ci fanno prezzi molto buoni”.». :

ovvio ripeto, che la ragione per la quale la cia stampava chiunque tirasse molotov e spaccasse vetrine o peggio, era il famoso destabilizzare per stabilizzare : distruggere il compromesso storico e con esso la forza organizzata della masse lavoratrici nel PCI e nei confederali.

Ma questa storia delle tipografie della cia che danno una mano ai vari sofri, negri e pannella uniti e solidali, va integrata con notizie ancor più (in)credibili fornite da uno che sui servizi la sa lunga, avendoci lavorato cheek-to-cheek tutta la vita : piero l´aborto.

piero l´aborto, proprio lui : colui che da qualche anno a questa parte, è diventato il principale alfiere della demenziale neovulgata di estrema destra sul caso Moro, a base di anagrammi e padre pio.

Ma nel 2011 costui aveva scritto il seguente informatissimo articolo, perché in quanto esponente della frangia più nera dei servizi, così gettava fango addosso agli anti-bush :

https://www.italiaoggi.it/archivio/l-ambasciatore-usa-in-italia-stampava-lotta-continua-1738824

A volte per i motivi sbagliati, i capitalfascisti rivelano cose utili, ecco perché io scorro tutti pure i tromboni delle neovulgate alla kuk e lap, pure i vulgatari doc alla persico od armeni, pure i fasci dichiarati alla pelizzaro o adinolfi.

Dunque : piero l´aborto ci informa sui prodromi del daily american :

" ll padre dell'attuale ambasciatore Usa, Landon K. Thorne Jr., fondò la Daily American Printing Company, società che aveva rilevato la tipografia a bordo d'una portaerei Usa che dava alle stampe Star(s, ndr)&Stripes, il giornale delle forze armate. Le macchine, portate a Roma in via Dandolo 8, stamparono il quotidiano Daily American per la comunità statunitense romana. David, l'attuale ambasciatore, assistito da un ragioniere, un parente del quale poi entrò nei servizi, concesse la tipografia paterna per stampare tre giornali italiani, due periodici: il pacciardiano Nuova Repubblica e Notizie Radicali; e un quotidiano, Lotta Continua di Adriano Sofri " :

lap da par suo, non dà uno straccio di fonte verificabile ed omette deliberatamente i cunningham, meek e sindona perché suoi beniamini di estrema destra. Ma, a parte questo, la storia è plausibilissima, ed almeno i nomi citati li ho riscontrati indipendentemente.

Quello che mi colpisce senza stupirmi, è che il macchinario di via Dandolo proveniva da portaerei americana : esattamente come quello di via Pio Foà veniva dal rud di forte braschi.

Che c´è di male nella dietrologia quando ha ragione ? Io mi onoro del titolo di dietrologo.

Che c´è di male nel complottismo quando ha ragione ?

Io mi onoro del titolo di complottista.

Ve lo dico in parabola, e concludo : ieri passavo per la mia viuzza laterale, davnti ad magazzino di pescheria sulla via principale : pescheria rinomata in città, e creduta vendere pesce fresco.

Cosa ti vedo dietro le quinte, nell´ora della siesta, lontano da occhi indiscreti di clienti ? Che il furgone dei rifornimenti sta scaricando in magazzino scatoloni su scatoloni di pesce surgelato, bello confezionato col marchio di fabbrica - che i marpioni poi scongelano e vendono ai lobo per fresco.

Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Aleth

Complottista e Dietrologo

Original: LA CIA IN TIPOGRAFIA