Si tratta ancora del vol. XLV degli atti della Moro1, p. 728 scan = 728 del cartaceo originale per le fratture costali, ripeto il link :
https://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/201/045%20%20volume%20XLV?keyword=
Detto vol. 45 fu pubblicato nel cartaceo originale, nel 1989, come si legge a pag. 1 del link ; quindi, da allora almeno, è a disposizione degli studiosi presso l´archivio del senato. Online, fu messo molti anni fa sul portale dei Beni Culturali, Per non dimenticare, con il link dato supra, quindi da molto tempo, la consultazione ne è agevolissima per gli interessati. Detto verbale dunque, almeno a partire dal 1989, non è stato mai occultato.
È pur vero che, a quanto mi consta, alle fratture costali non è stata data finora, in 45 anni, la necessaria rilevanza analitica in sede critica. Ma già, ad esempio, a parte il servizio di chiodi che fu censurato all´epoca, in tempi più recenti d´adamo/Hepburn Jr, Coup d´état in via Fani, pendragon 2018, avevano messo in rilievo le fratture, ed ipotizzato calcio inferto per far meglio piegare Moro in due per facilitarne l´immissione in cassa. L´autore del libro Raffiche parla invece di tortura. Il che è una mera ipotesi, senza prove, come quella di Coup citato di 5 anni fa.
Parlare di "torture bestiali" inferte a Moro, come fa la porta, è ipotetico : le fratture costali ad esempio, poterono ben essersi prodotte, sempre in via di ipotesi, in seguito a caduta accidentale (che Moro avesse precario senso dell´equilibrio e cadesse spesso è attestato da una delle figlie) ; oppure in seguito a trauma da impatto se era a Fani (l´autore sostiene di no, anch´io per anni l´ho pensato, ma da un anno circa non più).
Ora purtroppo non s´è mai saputo, o meglio io non so, che fine abbiano fatto le radiografie del cadavere, sul cui radiogramma i legali dicono espressamente di aver basato la diagnosi di frattura (p.727) : il reperimento di tali radiografie sarebbe molto importante, ma temo siano state distrutte o nascoste come moltissimo altro del caso Moro.
Non sappiamo dunque, perché il verbale non lo dice, a che punto esatto di ciascuna delle 4 costole fossero situate tali fratture ; non ne conosciamo la tipologia e la gravità (le fratture lineari per esempio, sono lievi, non sono scomposte, guariscono presto ed invero quelle di Moro par di capire fossero in via di veloce calcificazione) ; non abbiamo nessuna prova dell´eziologia di tali fratture.
Ricordo anche a tal proposito, che se è vero che la 130 a Fani non tamponò la 128 cd, è vero altresì che essa fu tamponata da dietro dall´alfetta di
scorta : e questo potrebbe aver sballottato Moro, se presente, in modo tale da procurargli quelle fratture costali. Non solo : ma lo sballottamento potrebbe essere iniziato qualche metro o decina di metri prima dell´arresto delle vetture, perché i cristalli infranti a terra dietro l´alfetta di scorta mostrano che i primi colpi (i famosi colpi singoli almeno) furono sparati ad auto ancora in movimento anche se rallentanti per via dello stop. Il testimone oculare samperi attesta a verbale, che vide la 130 procedere a strappi prima di fermarsi : il che porterebbe a pensare che Ricci fosse già stato colpito ed incapacitato dai colpi singoli, ed avesse perso il controllo dei pedali prima dell´arresto della 130.
Poi va versata nella discussione la lettera dalla prigionia 15 gotor a Eleonora, p.25 gotor 2008, recapitata il 6 aprile stando alla nota 1 gotor p.27, anche se postdatata da Moro al 7, lettera controversa, che inizia con "Sono intatto" - se presa alla lettera, tale frase implicherebbe niente fratture fino al 6 aprile da una parte, e dall´altra, niente torture - se è fisicamente intatto, non è stato torturato. E quindi l´atropina del 22 marzo, se di atropina si trattava, non servì da broncodilatatore per fratture di là da venire.
Insomma : non si può escludere con certezza la tortura come causa delle fratture costali, ma essa tortura è mera ipotesi e come tale andrebbe presentata, in quanto priva di prove.
Né si elevino ancora per favore, quasi 40 anni dopo gennari e peres, aleatorie arbitarie costruzioni anagrammistiche al rango di prova di alcunché, se si vuole far scienza e non fiction : non vi è infatti nessuna prova che Moro abbia inteso fare anagrammi - e che non ne avesse mai fatti è attestato concordemente da più di un familiare.
Un ultimo argomento molto forte contro l´ipotizzata eziologia da tortura delle fratture costali di Moro, sta nelle foto del cadavere nudo in sala di incisione :
https://www.preprints.org/manuscript/201811.0310/v1?fbclid=IwAR0vYB1sdZPB8XiCn8ZtyC1Hn6n-uzshfsn57SeUg-4u7NMHpWMjJ_iMZb8
p. 5 scan del pdf, foto A, torace anteriore nudo :
le uniche lesioni e macchie cutanee visibili sono quelle dei fori degli 11 proiettili e relativo sangue ; ma se Moro fosse stato "bestialmente torturato" come sproloquia la porta, i colpi inferti al torace causanti le fratture, vuoi pugni, vuoi calci, vuoi colpi di calcio di mitra etc., avrebbero ben lasciato tracce evidenti : lesioni cutanee, cicatrici, ematomi e simili - invece, nulla. Nulla che non sia riferibile agli spari del 9 maggio.
Osservate anche le altre foto del cadavere, busto a sinistra, sia davanti sia sulla schiena, qui :
https://drive.google.com/file/d/1CZkeXhRgcHtiugbsu17vrWk3_cRXaB7z/view
Ancora : nessuna lesione riferibile a percosse tali da rompere costole.
La falsa certezza mitologica delle bestiali torture brigatiste a Moro propalata dal la porta, si affloscia dunque sempre più, come il castello di carte che è.
Mentre si rafforza e contrario, la plausibilità/attendibilità della famosa intercettazione sisde del 1979, del dialogo di due brigatisti di alto livello terroristico all´Asinara, attestante che a Moro non torsero un capello, che l´unica tortura fu farlo stare in piedi una notte intera per farlo crollare psicologicamente, che si faceva la doccia, si lavava anche 4 volte al giorno etc. - insomma, niente torture fisiche.