Alcune osservazioni sulla quaestio delle fratture costali del cadavere di Moro. Anzitutto, va rilevato che il verbale di autopsia non è un mistero, è disponibilissimo online qui : https://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/201/045%20%20volume%20XLV?keyword= Si tratta del vol. XLV degli atti della Moro1, pp. 728 scan = 720 cartaceo originale per le fratture costali. Detto vol. 45 fu pubblicato nel cartaceo originale, nel 1989, come si legge a pag. 1 del link cit. ; quindi, da allora almeno, è a disposizione degli studiosi presso l´archivio del senato. Online, fu messo molti anni fa sul portale dei Beni Culturali, Per non dimenticare, con il link dato supra, quindi da molto tempo, la consultazione ne è agevolissima per gli interessati. È pur vero che, a quanto mi consta, alle fratture costali non è stata data finora, in 45 anni, la necessaria rilevanza analitica in sede critica. Ma già, ad esempio, a parte il servizio di Chiodi che fu censurato, in tempi più recenti D´Adamo/Hepburn Jr, Coup d´état in via Fani, pendragon 2018, avevano messo in rilievo le fratture, ed ipotizzato calcio inferto per far meglio piegare Moro in due per facilitarne l´immissione in cassa. L´autore del libro Raffiche parla invece di tortura. Il che è una mera ipotesi, senza prove, come quella di Coup citato di 5 anni fa.
Parlare di torture bestiali inferte a Moro, come fa l´autore di Raffiche, è ipotetico : primo perché, come detto, le fratture costali ad esempio, con grande probabilità ma nessuna certezza prodottesi durante i 55, poterono ad esempio, ben essersi prodotte in seguito a caduta accidentale (che Moro avesse precario senso dell´equilibrio e cadesse spesso è attestato da una delle figlie, mi pare maria fida se ben ricordo) ; oppure in seguito a trauma da impatto se era a Fani (l´autore sostiene di no, anch´io per anni l´ho pensato, ma da un anno circa non più e poi spiegherò perché) secondo perché il verbale citato, parla letteralmente di " immagini lineari di frattura" : questa espressione, sulle prime ambigua, a mio avviso non può che intendersi come "immagini di fratture lineari" : "immagini lineari" infatti è espressione dell´algebra lineare, che qui sarebbe del tutto fuori luogo come senso. Ora purtroppo non s´è mai saputo, o meglio io non so, che fine abbiano fatto le radiografie del cadavere, sul cui radiogramma i legali dicono espressamente di aver basato la diagonsi di frattura (p.727) : il reperimento di tali radiografie sarebbe molto importante, ma temo siano state distrutte o nascoste come moltissimo altro del caso Moro. Ma se la mia interpretazione coglie nel segno, e di fratture lineari si trattava, allora siamo nel campo delle fratture più lievi catalogate in letteratura medica : " Una frattura lineare è una frattura incompleta, come una crepa, che non provoca la totale rottura dell'osso, e in genere è il risultato di traumi lievi. " :
https://www.paginemediche.it/glossario/fratture-i
Se dunque di trauma lieve si trattò, questo porterebbe ad escludere tortura, ed orientarsi piuttosto verso lieve trauma accidentale.
Ricordo anche a tal proposito, che se è vero che la 130 non tamponò la 128 cd, è vero altresì che essa fu tamponata da dietro dall´alfetta di scorta : e questo potrebbe aver sballottato Moro, se presente, in modo tale da procurargli quelle lievi fratture lineari costali. Non solo : ma già il giorno precedente, mercoledì 15 marzo, Moro avrebbe potuto procurarsi quelle fratture, perché la 130 era stata tamponata dall´alfetta anche il 15, come ben rilevato da quest´ottimo articolo del Collettivo sedicidimarzo : http://www.sedicidimarzo.org/2017/10/lalfetta-di-scorta-e-l-incredibile.html#more da cui cito : " Il 15 marzo 1978 alle 11:45, mentre Moro , in una giornata piovosa, di ritorno dall'Università si dirigeva con la consueta 130 verso il suo studio in via Savoia, un'auto davanti fece una manovra "maldestra" costringendo l'autista della 130 a frenare improvvisamente con conseguente tamponamento da parte dell'Alfetta di scorta.". Insomma : non si può escludere con certezza la tortura come causa, ma essa tortura è mera ipotesi e come tale andrebbe presentata, in quanto priva di prove. Né si elevino ancora per favore, 40 anni dopo gennari e peres, aleatorie arbitarie costruzioni anagrammistiche al rango di prova, se si vuole far scienza e non fiction : non vi è infatti nessuna prova che Moro abbia inteso fare anagrammi - e che non ne avesse mai fatti è attestato concordemente da più di un familiare.